Cos’ha Bologna che è così bella, L’inverno col sole e la neve, l’aria barbaricamente azzurra sul cotto.
Così, scriveva Pier Paolo Pasolini nel 1969.
In questa sezione, proviamo a rispondere alla domanda raccontandovi cosa siano per noi Bologna e l’Emilia Romagna.
Emilia Romagna, terra d’eccellenza
Noi crediamo che tutto in Emilia Romagna sia il risultato di una grande energia vitale: siamo una terra d’eccellenza, di duro lavoro e d’amore.
Si possono trovare esempi di questa grande forza nella musica di Verdi, nella voce di Pavarotti o nella potenza del motore di una Ferrari o di una Lamborghini.
Non solo musica o motori, ma anche una grandissima tradizione enogastronomica: il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma o l’aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Bologna, amata da tutti
Se chiudete gli occhi e pensate a Bologna, cosa vedete?
Io vedo portici, portici a non finire. Un’invenzione meravigliosa che ci permette di passeggiare all’asciutto e ci dà conforto nelle giornate torride di Agosto.
Ma in molti possono rispondere. le torri! Anche quelle tantissime, austere, senza fronzoli, ma così amate.
Altri ancora, San Luca! La bella basilica barocca che ci saluta da lontano quando torniamo a casa dopo un lungo viaggio.
Sono tanti i motivi per amare Bologna, non solo quelli architettonici. La vita universitaria, le osterie, oppure ancora la musica. Da Mozart a Cesare Cremonini, in quanti hanno suonato qua a Bologna. Non scordiamoci dei primati di Bologna, l’università più antica del mondo, i portici più lunghi, l’organo più vecchio.
Ma io credo che ciò che più viene amato a Bologna sia l’atmosfera.
Un’atmosfera inimitabile e inspiegabile di gioia di vivere e speranza.
Le tre cose da non perdere a Bologna
Cosa fare a Bologna, assolutamente? Ecco i nostri consigli
Voltone del Podestà
Al centro di quello che i bolognesi chiamano Voltone del Podestà, un crocevia coperto che collega da un lato Piazza Maggiore con via Rizzoli, e dall’altro Piazza del Nettuno con Piazza Re Enzo, si può assistere ad un fenomeno acustico particolare: la trasmissione del suono da un angolo all’altro del crocevia. Si dice che qui i sacerdoti venissero a confessare i malati di peste, collocandosi agli angoli opposti della struttura e, sfruttando il “telefono senza fili”, potevano parlare senza entrare in contatto con gli ammalati
I canali nascosti
Sino alla metà del secolo scorso le strade della città erano disseminate dai canali costruiti a partire dal XII secolo sia per scopi commerciali, che per azionare i mulini da seta. In seguito ai rinnovamenti urbanistici moderni essi sono stati in gran parte interrati per creare nuove strade, ma in città è ancora possibile ammirare uno di questi scorci in via Piella, dove al centro del portico è possibile aprire una finestrella che offre una romantica veduta sul Canale delle Moline, termine col quale erano indicati proprio mulini bolognesi per la produzione della seta.
Torre degli Asinelli
La torre degli Asinelli con la vicina Torre Garisenda, le cosiddette Due Torri, costruite tra il 1109 e il 1119 sono da secoli il simbolo principale di Bologna. Salire a piedi i 498 gradini e i 97,20 metri della Torre degli Asinelli è un’esperienza immancabile per chi visita la città, e dall’alto della più alta torre pendente sarete ripagati dalla vista su tutta Bologna e sui colli.